Autopresentazione

Alcune considerazioni sul mio modo di operare

Produrre opere d’arte contemporanea non sempre richiede un’approfondita competenza. I procedimenti fotografici e informatici riescono a sostituire le incapacità esecutive degli autori. Il contributo del tecnico specializzato è frequente, in molti casi determinante, e la realizzazione dell’opera d’arte privilegia il concetto rispetto al momento esecutivo. Pertanto l’artista può delegare altri ad eseguire la propria idea creativa. 

Il computer è la “macchina” più attuale per rielaborare le immagini e nell’ambito delle arti visive definiamone l’impiego con due distinte denominazioni:

macchina per riprodurre, rielaborare, interpretare e trasformare creativamente immagini della realtà e 

macchina per disegnare, inventare forme, stabilire e verificare qualità cromatiche e compositive di immagini definibili come dipinti digitali.

I due usi interagiscono nel lavoro dell’artista e l’elaborazione digitale ha arricchito creativamente pittura e fotografia. Per di più ha avvicinato molte persone alla produzione di immagini semplificando l’approccio tecnico che prima era richiesto ai fotografi e agli autori di immagini in generale. 

Personalmente mi servo del computer come macchina per disegnare. Realizzo dipinti elettronici con l’intenzione di far valere ancora l’oggetto pittorico: quadro

Il superamento del quadro è da tempo avvenuto nell’arte contemporanea, quindi, il supporto dipinto può ancora esprimere innovazione? Mediante il computer la pittura può rinnovarsi? 

Forse sì, perché la tecnologia digitale permette di rivalutare concetti come: astrarre da, fare astrazione, inventare forme, procedere dalla figurazione alla non figurazione ecc. tutti principi che hanno caratterizzato l’arte visiva a partire dal primo Novecento. 

Lo strumento elettronico aggiunge nuovi aspetti agli stessi concetti: consente di operare con più tentativi nella ricerca delle forme e delle qualità cromatiche che si visualizzano a monitor. Permette di definire varianti e soluzioni formali suscettibili di ulteriori e istantanee variazioni sin tanto che l’autore ne sia soddisfatto. 

Il computer non ci vincola alle prime idee creative che, di volta in volta, si possono sviluppare senza dispendio di energie esecutive: ripartire dallo stesso soggetto modificandolo è sempre fattibile in tempi reali. Agevola pertanto il percorso progettuale che nello svolgersi degli artisti del passato si avvaleva soltanto di bozzetti o disegni preliminari. 

Se è nelle mie intenzioni il rinnovamento dell’oggetto pittorico (il quadro) attraverso la tecnologia digitale, tale recupero viene accentuato dall’uso della manualità che interagisce con segni grafici o pittorici sull’elaborato digitale. 

Pertanto una continuità con l’arte del dipingere. Continuità che si è modificata, e si può ulteriormente modificare, mediante le nuove tecnologie che possono aggiungere nuovi contributi all’elaborazione pittorica.

Paolo Nutarelli